Età regia di Romaperiodo monarchico della città di Roma, compreso tra il 753 e il 509 a.C.
Eta regia
Secondo la tradizione, Romolo fu il primo re di Roma e il fondatore eponimo della città.[5][6][7] Di origini latine, figlio del dio Marte e di Rea Silvia,[7][8] figlia di Numitore,[9] re di Alba Longa, secondo la tradizione fondò Roma,[10] tracciandone il confine sacro, il pomerio, il 21 aprile 753 a.C.[11] In tale occasione uccise il fratello gemello Remo, reo di aver varcato in armi il sacro confine.[11][12] Una volta costruita la città sul colle Palatino, egli invitò criminali, schiavi fuggiti, esiliati e altri reietti a unirsi a lui con la promessa del diritto d'asilo. Così facendo Romolo popolò Roma, rapendo le donne ai vicini Sabini della città di Cures, così da dare mogli ai suoi uomini (vedi ratto delle sabine e Tarpea).[13] Ciò provocò una guerra tra questi due popoli, che si concluse con una alleanza,[14] tanto che i Sabini si insediarono sul colle Quirinale con il loro re, Tito Tazio, il quale condivise con Romolo il potere.[15][16]
Romolo divise il popolo tra coloro che potevano combattere e coloro che non potevano farlo.[17] Scelse i più nobili tra i cittadini per formare il Senato,[18] facendo sì che i loro discendenti costituissero l'élite nobiliare della futura Repubblica.[19] Egli istituì anche i Comizi curiati, ai quali spettava il compito di ratificare, tra le altre cose, le leggi. Istituì anche gli auguri. Romolo condusse, inoltre, diverse guerre di conquista contro le città di Fidene e Veio.[20][21]
A lui risale la divisione della popolazione patrizia nelle tribù dei Tities, dei Ramnes e dei Luceres, che erano a loro volta suddivise in dieci curie,[22] le quali dovevano in caso di pericolo fornire all'esercito romano un contingente militare costituito da cento fanti e dieci cavalieri, per un totale complessivo di 3.000 fanti e 300 cavalieri.[17][23] Dopo aver regnato 40 anni, Romolo, secondo la leggenda, fu rapito in cielo durante una tempesta. Secondo i suoi stessi desideri, una volta morto fu divinizzato[24] nella figura di Quirino, dio sabino venerato sul Quirinale.[25][26]